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venerdì 16 novembre 2012

OCCHIO ALLO "STREGONE"

Mario Pietropinto, detto "Lo stregone", allenatore della Pro Cavese
Messina a caccia di punti nella tana della Pro Cavese, in un clima surreale per il divieto di accesso ai tifosi. Ma i giallorossi sanno che troveranno lo stesso un avversario agguerrito, intenzionato a fare lo sgambetto alla vice capolista del campionato. E i campani, con uno "stregone" in panchina, sono in serie utile da cinque giornate. Due vittorie casalinghe (contro Vibonese e Sambiase) e tre pareggi (l'ultimo in trasferta a Licata) da quando il tecnico Pietropinto è subentrato a Volpi, esonerato dopo l'avvio non brillante della Pro Cavese e il cambio al vertice della società, con il ritorno del presidente Di Marino.
Il Messina è partito oggi, in anticipo rispetto alle altre trasferte, per preparare al meglio questa gara. Domattina è prevista la rifinitura in terra campana, al termine della quale parlerà il tecnico Catalano. Oggi, intanto, Pianeta Messina ha contattato l'allenatore della Pro Cavese, Mario Pietropinto, che lo scorso campionato ha guidato i campani alla vittoria del campionato di Eccellenza.
- Perchè la chiamano stregone?
"Beh, è un appellativo che mi hanno dato a Palma Campania due campionati fa. Forse perchè le squadre che alleno riescono magicamente a ribaltare partite che sembrano compromesse".
- Come domenica scorsa a Licata...
"Esatto. Eravamo sotto di due reti, sembrava una partita finita, invece con grande cuore i miei ragazzi hanno raddrizzato il risultato".
Corona sarà l'osservato speciale della difesa cavese  (Ishy foto)
- Quindi una Pro Cavese tosta. Il Messina cosa deve temere soprattutto?
"Guardi, per prima cosa dobbiamo essere noi a rispettare il Messina. Con grande umiltà e sacrificio affronteremo una delle favorite per la promozione. Il Messina troverà una Pro Cavese con tanto cuore e carattere, perchè in questo campionato le partite non si vincono solo con le doti tecniche".
-  Gara a porte chiuse. Per voi un handicap.
"Dal punto di vista tecnico non cambia nulla. Le partite si giocano in campo e non sugli spalti. Certo, giocare con una bella cornice di pubblico ti dà una carica in più, ma ho catechizzato a dovere i miei ragazzi per affrontare con il giusto piglio il Messina. La mia squadra sta prendendo contezza dei propri mezzi dopo essere stata un po' sballottata per varie vicende societarie".
- Leon ha suonato la carica, dicendo che anche in trasferta serve un approccio forte ad inizio gara. 
"Si vede che Leon, oltre a saper giocare a calcio, conosce bene le dinamiche di questo sport".
- Sa che il Messina, in trasferta, non ha sempre convinto. Questo dato la conforta?
"No, perchè io non mi fido. Il Messina ha giocatori che dalla sera alla mattina possono risolvere la partita. Poi i campionati si vincono così, anche non  giocando benissimo. E il Messina, insieme al Cosenza, resta per me la favorita di questo campionato".
- Un campionato livellato verso l'alto o fin qui modesto?
"Finora non mi sembra straordinario. Non c'è una squadra guida e questo la dice lunga. Credo che a gennaio dovremmo avere un'idea più chiara".
PIANETA MESSINA
Il ds Fabrizio Ferrigno, il presidente Isidoro Torrisi e il dg  Vincenzo Lo Monaco (Ishy foto)

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